Il contributo segue gli sviluppi della normativa approntata in Sicilia tra Sette e Ottocento volta ad arginare il fenomeno, imponente sia negli Stati preunitari che in generale in tutta quanta l’Europa, del vagabondaggio e dell’accattonaggio. Un tema, quello in questione, particolarmente caro non solo alla storia e al diritto (trasformatosi, ben presto, in un problema di pubblica sicurezza in un contesto, quale quello dello stato ottocentesco, che si proponeva di disciplinare e di reprimere tutta una nuova serie di comportamenti che turbavano il nuovo ordine borghese), ma anche alla letteratura italiana e straniera (Hugo, Verga, De Roberto) che a vagabondi e miserabili dedica ampie ed intense pagine. Partendo dalle prammatiche del Regno di Sicilia approntate già a partire dagli anni Ottanta del XVIII secolo al fine di arginare il fenomeno in questione, l’indagine si snoda fino a giungere ad analizzare analoghe disposizioni contenute nel Codice per lo Regno delle Due Sicilie, Parte seconda – Leggi penali, emanato nel 1819 da Ferdinando I di Borbone, primo fra i sovrani restaurati ad adottare, all’interno degli stati preunitari, un sistema codificato, fino a spingersi a rintracciare successivi provvedimenti confluiti nella Collezione delle leggi e de' decreti reali del Regno delle Due Sicilie.
In difesa dell'ordine sociale e delle istituzioni: i provvedimenti contro vagabondaggio e mendicità nel Regno di Sicilia
CALABRO', Vittoria
2007-01-01
Abstract
Il contributo segue gli sviluppi della normativa approntata in Sicilia tra Sette e Ottocento volta ad arginare il fenomeno, imponente sia negli Stati preunitari che in generale in tutta quanta l’Europa, del vagabondaggio e dell’accattonaggio. Un tema, quello in questione, particolarmente caro non solo alla storia e al diritto (trasformatosi, ben presto, in un problema di pubblica sicurezza in un contesto, quale quello dello stato ottocentesco, che si proponeva di disciplinare e di reprimere tutta una nuova serie di comportamenti che turbavano il nuovo ordine borghese), ma anche alla letteratura italiana e straniera (Hugo, Verga, De Roberto) che a vagabondi e miserabili dedica ampie ed intense pagine. Partendo dalle prammatiche del Regno di Sicilia approntate già a partire dagli anni Ottanta del XVIII secolo al fine di arginare il fenomeno in questione, l’indagine si snoda fino a giungere ad analizzare analoghe disposizioni contenute nel Codice per lo Regno delle Due Sicilie, Parte seconda – Leggi penali, emanato nel 1819 da Ferdinando I di Borbone, primo fra i sovrani restaurati ad adottare, all’interno degli stati preunitari, un sistema codificato, fino a spingersi a rintracciare successivi provvedimenti confluiti nella Collezione delle leggi e de' decreti reali del Regno delle Due Sicilie.Pubblicazioni consigliate
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