11 riscontro di un cancro della colecisti evidenziato "incidentalmente" dopo colecistectomia videolaparoscopica (CVL) pone il chirurgo di fronte a due problematiche di non facile risoluzione: 1) l'approccio laparoscopico favorisce la precoce disseminazione della neoplasia e, quindi, ne peggiora la prognosi? 2) è necessario radicalizzare la terapia con interventi più aggressivi? Gli Autori sottolineano che, mentre non vi sono certezze sull'influsso negativo della tecnica laparoscopica sulla prognosi, è opinione comune che la decisione sull'eventuale trattamento successivo dovrà basarsi sull'accurato studio istologico dell'intera colecisti asportata, per valutare esattamente la profondità di invasione del tumore. Analizzando le varie possibili strategie terapeutiche e confrontando i dati desunti dalla letteratura con quelli ricavati dalla loro esperienza, gli Autori concludono affermando che i pazienti con invasione limitata alla mucosa (pTis e pTl) non necessitano di alcun ulteriore trattamento, mentre quelli con tumori pTlb e pT2 possono trarre vantaggio da una ulteriore terapia resettiva. Nei tumori allo stadio pT3 o pT4, invece, i risultati della letteratura non mettono in evidenza una differenza statisticamente significativa, in termini di sopravvivenza, tra pazienti sottoposti ad ulteriore successiva terapia resettiva e pazienti non trattati. Eur. J. Oncol., 10 (4), 283-286, 2005
COLECISTECTOMIA VIDEOLAPAROSCOPICA E CARCINOMA “INCIDENTALE” DELLA COLECISTI: STRATEGIA TERAPEUTICA.
LAZZARA, Salvatore;PALMERI, Renato;MELITA, Giuseppinella;IAPICHINO, giuliano;CUCINOTTA, Eugenio;MELITA, Paolo
2005-01-01
Abstract
11 riscontro di un cancro della colecisti evidenziato "incidentalmente" dopo colecistectomia videolaparoscopica (CVL) pone il chirurgo di fronte a due problematiche di non facile risoluzione: 1) l'approccio laparoscopico favorisce la precoce disseminazione della neoplasia e, quindi, ne peggiora la prognosi? 2) è necessario radicalizzare la terapia con interventi più aggressivi? Gli Autori sottolineano che, mentre non vi sono certezze sull'influsso negativo della tecnica laparoscopica sulla prognosi, è opinione comune che la decisione sull'eventuale trattamento successivo dovrà basarsi sull'accurato studio istologico dell'intera colecisti asportata, per valutare esattamente la profondità di invasione del tumore. Analizzando le varie possibili strategie terapeutiche e confrontando i dati desunti dalla letteratura con quelli ricavati dalla loro esperienza, gli Autori concludono affermando che i pazienti con invasione limitata alla mucosa (pTis e pTl) non necessitano di alcun ulteriore trattamento, mentre quelli con tumori pTlb e pT2 possono trarre vantaggio da una ulteriore terapia resettiva. Nei tumori allo stadio pT3 o pT4, invece, i risultati della letteratura non mettono in evidenza una differenza statisticamente significativa, in termini di sopravvivenza, tra pazienti sottoposti ad ulteriore successiva terapia resettiva e pazienti non trattati. Eur. J. Oncol., 10 (4), 283-286, 2005Pubblicazioni consigliate
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