Nel presente lavoro si analizza la normativa nazionale e comunitaria finalizzata alla tutela del paesaggio, evidenziando gli strumenti più significativi scelti dal legislatore per garantire sia la conservazione dei valori che il paesaggio sottende sia uno sviluppo sostenibile del medesimo attraverso trasformazioni considerate non pregiudizievoli. A tal fine, si esamina la nozione di paesaggio, illustrando le posizioni dottrinali e giurisprudenziali che ne hanno segnato l’evoluzione per soffermarsi successivamente sulla definizione introdotta dal legislatore italiano, seguendo le indicazioni emergenti nella Convenzione europea sul paesaggio che costituisce il documento comunitario in materia più significativo. Si affronta, quindi, il problema pregiudiziale della individuazione dei soggetti pubblici competenti ad approntare il sistema normativo ed amministrativo preposto alla tutela del paesaggio per poi analizzarne gli aspetti più significativi. Questi ultimi sono certamente costituiti dal sistema vincolistico incentrato sul meccanismo dell’autorizzazione da richiedere in caso di interventi antropici diretti in varia misura ad incidere sui valori di cui il paesaggio è espressione tangibile. Nella costruzione del sistema di tutela un ruolo, peraltro, di primo piano viene riconosciuto allo strumento di pianificazione attraverso il quale l’astratto sistema vincolistico si trasforma in concreta disciplina di gestione dei beni paesaggistici. Infine, viene presa in considerazione la recente riforma della politica agricola comunitaria per sottolineare il ruolo da questa riconosciuta alla multifunzionalità dell’impresa agricola attraverso il sostegno di quelle attività esercitate dall’imprenditore che contribuiscono alla conservazione dell’ambiente naturale e del paesaggio agrario tradizionale.
La tutela giuridica del paesaggio tra esigenze di conservazione e prospettive di sviluppo
GIUFFRIDA, Marianna
2007-01-01
Abstract
Nel presente lavoro si analizza la normativa nazionale e comunitaria finalizzata alla tutela del paesaggio, evidenziando gli strumenti più significativi scelti dal legislatore per garantire sia la conservazione dei valori che il paesaggio sottende sia uno sviluppo sostenibile del medesimo attraverso trasformazioni considerate non pregiudizievoli. A tal fine, si esamina la nozione di paesaggio, illustrando le posizioni dottrinali e giurisprudenziali che ne hanno segnato l’evoluzione per soffermarsi successivamente sulla definizione introdotta dal legislatore italiano, seguendo le indicazioni emergenti nella Convenzione europea sul paesaggio che costituisce il documento comunitario in materia più significativo. Si affronta, quindi, il problema pregiudiziale della individuazione dei soggetti pubblici competenti ad approntare il sistema normativo ed amministrativo preposto alla tutela del paesaggio per poi analizzarne gli aspetti più significativi. Questi ultimi sono certamente costituiti dal sistema vincolistico incentrato sul meccanismo dell’autorizzazione da richiedere in caso di interventi antropici diretti in varia misura ad incidere sui valori di cui il paesaggio è espressione tangibile. Nella costruzione del sistema di tutela un ruolo, peraltro, di primo piano viene riconosciuto allo strumento di pianificazione attraverso il quale l’astratto sistema vincolistico si trasforma in concreta disciplina di gestione dei beni paesaggistici. Infine, viene presa in considerazione la recente riforma della politica agricola comunitaria per sottolineare il ruolo da questa riconosciuta alla multifunzionalità dell’impresa agricola attraverso il sostegno di quelle attività esercitate dall’imprenditore che contribuiscono alla conservazione dell’ambiente naturale e del paesaggio agrario tradizionale.Pubblicazioni consigliate
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