Dopo aver rilevato il carattere strutturalmente disomogeneo delle Carte internazionali dei diritti rispetto alla Costituzione, da cui discende un complessivamente diverso modo di essere della giurisprudenza delle Corti che ne sono garanti, lo scritto si sofferma sulla nozione di famiglia quale risulta dagli indirizzi delle Corti stesse, nonchè su alcune delle principali questioni riguardanti la famiglia stessa, i rapporti tra coniugi e di questi ultimi coi figli. Si rileva quindi la cautela esibita dalle Corti europee, tendenzialmente portate a salvaguardare i tratti identificanti degli ordinamenti nazionali e si fa quindi notare che, nelle loro più salienti espressioni, la giurisprudenza delle Corti europee e quella dei giudici nazionali tendono a disporsi in modo seriale, dando vita a "processi" unitari (una sorta di "giurisdizione poer risultati"), per gradi di generalità discendente. Lo scenario che si delinea è, dunque, di una sorta di "federalizzazione dei diritti", limitandosi perlopiù i giudici europei a fissare dei principi di ordine generale e rimettendosi quindi a soluzioni diversificate da parte dei giudici nazionali, i quali hanno in tal modo l'opportunità di salvaguardare l'identità costituzionale dell'ordinamento di appartenenza.
Famiglie, genitori e figli, attraverso il “dialogo” tra Corti europee e Corte costituzionale: quali insegnamenti per la teoria della Costituzione e delle relazioni interordinamentali?
RUGGERI, Antonio
2014-01-01
Abstract
Dopo aver rilevato il carattere strutturalmente disomogeneo delle Carte internazionali dei diritti rispetto alla Costituzione, da cui discende un complessivamente diverso modo di essere della giurisprudenza delle Corti che ne sono garanti, lo scritto si sofferma sulla nozione di famiglia quale risulta dagli indirizzi delle Corti stesse, nonchè su alcune delle principali questioni riguardanti la famiglia stessa, i rapporti tra coniugi e di questi ultimi coi figli. Si rileva quindi la cautela esibita dalle Corti europee, tendenzialmente portate a salvaguardare i tratti identificanti degli ordinamenti nazionali e si fa quindi notare che, nelle loro più salienti espressioni, la giurisprudenza delle Corti europee e quella dei giudici nazionali tendono a disporsi in modo seriale, dando vita a "processi" unitari (una sorta di "giurisdizione poer risultati"), per gradi di generalità discendente. Lo scenario che si delinea è, dunque, di una sorta di "federalizzazione dei diritti", limitandosi perlopiù i giudici europei a fissare dei principi di ordine generale e rimettendosi quindi a soluzioni diversificate da parte dei giudici nazionali, i quali hanno in tal modo l'opportunità di salvaguardare l'identità costituzionale dell'ordinamento di appartenenza.Pubblicazioni consigliate
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