Come è noto, cibo ed eros sono due fonti di piacere indissolubilmente connesse. E non è un caso se il termine ‘appetito’ denota tanto la sensazione che accompagna il bisogno di alimentarsi, quanto, più in generale, la tendenza naturale ad appagare desideri fisici e specialmente sessuali. I piaceri del palato, così come quelli sessuali, sono in larga parte legati alla multisensorialità che li attraversa. Sono pertanto esperienze totalizzanti, piaceri diffusi che appagano tutti i nostri sensi, contribuendo in modo per nulla banale al raggiungimento di quel vivere felice verso il quale abbiamo una vocazione innata. I sensi più ‘carnali’, il gusto in particolare – il senso più sinestetico – insieme all’olfatto, sono quelli maggiormente coinvolti a tavola come a letto. Funzioni essenziali per la sopravvivenza degli individui e per la conservazione di tutte le specie animali, mangiare e riprodursi sono state trasformate dall’animale umano in due attività specie-specifiche: l’erotismo e la gastronomia. E quindi in fonti di piacere tutt’altro che istintivo, dove anche il linguaggio svolge una parte considerevole. Le gustose descrizioni di un piatto sono parte integrante del suo apprezzamento e del piacere che traiamo dal suo consumo e dalla sua condivisione, esattamente come lo sono le parole sussurrate durante un convito amoroso. Consapevoli di quanto sia difficile un tema sul quale è stato detto e scritto di tutto, in questo saggio proveremo a descrivere il ruolo dei sensi ‘carnali’, e del gusto in particolare, nelle due esperienze più sensuali e totalizzanti che definiscono quel ‘vivere bene’ verso il quale siamo naturalmente inclini.

Il gusto alimenta l'eros

CAVALIERI, Rosalia
2015-01-01

Abstract

Come è noto, cibo ed eros sono due fonti di piacere indissolubilmente connesse. E non è un caso se il termine ‘appetito’ denota tanto la sensazione che accompagna il bisogno di alimentarsi, quanto, più in generale, la tendenza naturale ad appagare desideri fisici e specialmente sessuali. I piaceri del palato, così come quelli sessuali, sono in larga parte legati alla multisensorialità che li attraversa. Sono pertanto esperienze totalizzanti, piaceri diffusi che appagano tutti i nostri sensi, contribuendo in modo per nulla banale al raggiungimento di quel vivere felice verso il quale abbiamo una vocazione innata. I sensi più ‘carnali’, il gusto in particolare – il senso più sinestetico – insieme all’olfatto, sono quelli maggiormente coinvolti a tavola come a letto. Funzioni essenziali per la sopravvivenza degli individui e per la conservazione di tutte le specie animali, mangiare e riprodursi sono state trasformate dall’animale umano in due attività specie-specifiche: l’erotismo e la gastronomia. E quindi in fonti di piacere tutt’altro che istintivo, dove anche il linguaggio svolge una parte considerevole. Le gustose descrizioni di un piatto sono parte integrante del suo apprezzamento e del piacere che traiamo dal suo consumo e dalla sua condivisione, esattamente come lo sono le parole sussurrate durante un convito amoroso. Consapevoli di quanto sia difficile un tema sul quale è stato detto e scritto di tutto, in questo saggio proveremo a descrivere il ruolo dei sensi ‘carnali’, e del gusto in particolare, nelle due esperienze più sensuali e totalizzanti che definiscono quel ‘vivere bene’ verso il quale siamo naturalmente inclini.
2015
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