Attività di garanzia e attività d’indirizzo politico, a salvaguardia dei diritti fondamentali

Lo scritto si sofferma sui vari modi con cui le attività di garanzia (e, segnatamente, quelle svolte in sede giurisdizionale) e le attività di direzione politica (spec. a carattere normativo) si combinano reciprocamente, ponendosi in rapporto coi diritti fondamentali, ora dandone una più o meno efficace tutela ed ora invece determinandone un maggiore o minore sacrificio, anche in considerazione di altri interessi costituzionalmente meritevoli di tutela ed alla luce delle condizioni oggettive di contesto. Mette quindi in evidenza ciò che il legislatore per un verso, i giudici (costituzionali e non, sovranazionali ed interni) per un altro verso, possono fare al servizio dei diritti fondamentali, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo e disponendosi a collaborare lealmente con gli organi restanti. In particolare, mette in luce come si atteggi il c.d. "dialogo" tra le Corti e cosa potrebbe farsene al fine di migliorarne il rendimento.