Il lavoro si sofferma specificamente sul conflitto che viene a determinarsi, con riguardo alle esperienze di maternità surrogata, tra il diritto alla genitorialità e l'interesse del minore una volta nato, da un canto, e l'interesse ad evitare che si faccia un utilizzo commerciale dell'utero, con grave pregiudizio della dignità della donna che a ciò si presta. Si propone quindi una parziale correzione della disciplina in vigore, che comporti la caducazione del divieto di siffatta pratica a finalità generativa unicamente laddove si abbiano fondate aspettative che la gravidanza sia il frutto di un dono, e non di una prestazione a titolo oneroso, circoscrivendo pertanto la cerchia delle persone abilitate unicamente a quella strettamente familiare della coppia composta dai genitori intenzionali. Nel caso, poi, che dovesse risultare provato il carattere oneroso della prestazione, dovrà essere il giudice a valutare di volta in volta quali provvedimenti adottare nel superiore interesse del minore.
«Non gli è lecito separarmi da ciò che è mio»: riflessioni sulla maternità surrogata alla luce della rivendicazione di Antigone
RUGGERI, Antonio;
2017-01-01
Abstract
Il lavoro si sofferma specificamente sul conflitto che viene a determinarsi, con riguardo alle esperienze di maternità surrogata, tra il diritto alla genitorialità e l'interesse del minore una volta nato, da un canto, e l'interesse ad evitare che si faccia un utilizzo commerciale dell'utero, con grave pregiudizio della dignità della donna che a ciò si presta. Si propone quindi una parziale correzione della disciplina in vigore, che comporti la caducazione del divieto di siffatta pratica a finalità generativa unicamente laddove si abbiano fondate aspettative che la gravidanza sia il frutto di un dono, e non di una prestazione a titolo oneroso, circoscrivendo pertanto la cerchia delle persone abilitate unicamente a quella strettamente familiare della coppia composta dai genitori intenzionali. Nel caso, poi, che dovesse risultare provato il carattere oneroso della prestazione, dovrà essere il giudice a valutare di volta in volta quali provvedimenti adottare nel superiore interesse del minore.Pubblicazioni consigliate
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