Lo scritto prende in esame le tecniche decisorie adottate dalla giurisprudenza costituzionale con riguardo ai casi in cui sono evocati in campo i parametri della eguaglianza e della solidarietà: due principi costituzionali dalla formidabile capacità pervasiva, cui il tribunale costituzionale rico-nosce carattere tendenzialmente inclusivo, secondo quanto ad es. testimonia la giurisprudenza con-cernente i diritti fondamentali degli stranieri. L’analisi di alcuni casi emblematici mostra la sempre più marcata tendenza del giudice co-stituzionale a rendere flessibili discipline legislative connotate da eccessiva rigidità di disposti, allo stesso tempo valorizzandosi fortemente l’opera dei giudici comuni (così, ad es., la giurisprudenza in tema dei c.d. “automatismi legislativi”). Di rilievo sono altresì i casi dai quali traspare il carattere progressivo dell’eguaglianza, raggiunta solo in parte attraverso l’opera manipolativa dei testi di leg-ge del giudice costituzionale, bisognosa quindi di essere ulteriormente perfezionata dal legislatore (emblematica, al riguardo, la vicenda del cognome della madre aggiunto a quello del padre, di cui alla sent. n. 286 del 2016). Si fa infine oggetto di studio il ruolo giocato dai principi di eguaglianza e solidarietà al piano dei rapporti interordinamentali.
Eguaglianza, solidarietà e tecniche decisorie nelle più salienti esperienze della giustizia costituzionale
RUGGERI, Antonio
2017-01-01
Abstract
Lo scritto prende in esame le tecniche decisorie adottate dalla giurisprudenza costituzionale con riguardo ai casi in cui sono evocati in campo i parametri della eguaglianza e della solidarietà: due principi costituzionali dalla formidabile capacità pervasiva, cui il tribunale costituzionale rico-nosce carattere tendenzialmente inclusivo, secondo quanto ad es. testimonia la giurisprudenza con-cernente i diritti fondamentali degli stranieri. L’analisi di alcuni casi emblematici mostra la sempre più marcata tendenza del giudice co-stituzionale a rendere flessibili discipline legislative connotate da eccessiva rigidità di disposti, allo stesso tempo valorizzandosi fortemente l’opera dei giudici comuni (così, ad es., la giurisprudenza in tema dei c.d. “automatismi legislativi”). Di rilievo sono altresì i casi dai quali traspare il carattere progressivo dell’eguaglianza, raggiunta solo in parte attraverso l’opera manipolativa dei testi di leg-ge del giudice costituzionale, bisognosa quindi di essere ulteriormente perfezionata dal legislatore (emblematica, al riguardo, la vicenda del cognome della madre aggiunto a quello del padre, di cui alla sent. n. 286 del 2016). Si fa infine oggetto di studio il ruolo giocato dai principi di eguaglianza e solidarietà al piano dei rapporti interordinamentali.Pubblicazioni consigliate
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