Nel presente contributo si indaga, riprendendo una nota distinzione fatta da Wilfrid Sellars (1963), il dibattito filosofico e scientifico attorno alla frattura tra una immagine del mondo fornita dal senso comune e dalla percezione dei fenomeni e una immagine scientifica derivata dalle scoperte della fisica contemporanea (§1.1.,§1.2, §2). Per alcuni autori il fossato tra questi due mondi è insanabile. Per altri autori, come Casati e Varzi, il senso comune ha solo una utilità descrittiva di tipo pratico, ma il mondo reale è solo quello spiegato dalla fisica (§3.2). Attraverso una ricognizione di alcuni sviluppi della scienza moderna, delle ambiguità presenti nel testo di Sellars (§2), delle teorie di Moore, di Wittgenstein e dell’ultimo Husserl (§3.2) cerchiamo di porre le premesse per una rivalutazione del valore ontologico e del contenuto del senso comune, della percezione del mondo fenomenico e delle intuizioni sulla vita quotidiana. Queste sono integrate con la tesi del pluralismo ontologico ed esplicativo formulata sia nella critica all’unità della scienza di Dupré (§3.1) che nel realismo del senso comune di Putnam (§3.3). Riprendendo Searle (§3.4) si perviene così ad una teoria dinamica e transazionale della immagine del mondo dotata di uno Sfondo, o livello profondo del senso comune, di schemi procedurali e certezze, che non è emendabile, e di una Rete, o livello superficiale, costituito da un insieme di credenze e giudizi, che è sottoposto continua revisione (cfr. Perconti 2015).
Immagini del mondo e senso comune. La difesa filosofica dei fenomeni e del pluralismo ontologico
VELARDI, Andrea
2017-01-01
Abstract
Nel presente contributo si indaga, riprendendo una nota distinzione fatta da Wilfrid Sellars (1963), il dibattito filosofico e scientifico attorno alla frattura tra una immagine del mondo fornita dal senso comune e dalla percezione dei fenomeni e una immagine scientifica derivata dalle scoperte della fisica contemporanea (§1.1.,§1.2, §2). Per alcuni autori il fossato tra questi due mondi è insanabile. Per altri autori, come Casati e Varzi, il senso comune ha solo una utilità descrittiva di tipo pratico, ma il mondo reale è solo quello spiegato dalla fisica (§3.2). Attraverso una ricognizione di alcuni sviluppi della scienza moderna, delle ambiguità presenti nel testo di Sellars (§2), delle teorie di Moore, di Wittgenstein e dell’ultimo Husserl (§3.2) cerchiamo di porre le premesse per una rivalutazione del valore ontologico e del contenuto del senso comune, della percezione del mondo fenomenico e delle intuizioni sulla vita quotidiana. Queste sono integrate con la tesi del pluralismo ontologico ed esplicativo formulata sia nella critica all’unità della scienza di Dupré (§3.1) che nel realismo del senso comune di Putnam (§3.3). Riprendendo Searle (§3.4) si perviene così ad una teoria dinamica e transazionale della immagine del mondo dotata di uno Sfondo, o livello profondo del senso comune, di schemi procedurali e certezze, che non è emendabile, e di una Rete, o livello superficiale, costituito da un insieme di credenze e giudizi, che è sottoposto continua revisione (cfr. Perconti 2015).File | Dimensione | Formato | |
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