Tra il gusto, il cibo e il piacere esiste un legame complesso che oltrepassa le necessità legate alla sopravvivenza, contribuendo al raggiungimento di quella felicità che è il fine ultimo cui tende l’uomo. Fonte di nutrimento, per il corpo come per la mente, e nel contempo di godimento, l’atto di gustare il cibo soddisfa tutti i sensi, accende la nostra vita emotiva (gratificandoci, appagandoci, consolandoci), stimola la nostra mente, promuove la socialità, gratifica il nostro senso estetico e sinestetico, sollecita la conversazione, crea talvolta godibili dipendenze, arricchendosi di significati diversi. Partendo da queste premesse, questo saggio, attingendo da fonti diverse, si propone di restituire al poliedrico piacere di gustare il suo vero valore, esplorandone le molteplici declinazioni, gli innumerevoli modi che ci siamo inventati per prolungare questo piacere, alla ricerca di gratificazioni del palato alternative a quelle offerte dalla natura. Un tema filosoficamente e antropologicamente interessante, specialmente per chi intende praticare una filosofia incarnata, fondata cioè sul corpo vivente e sensiente.

Le ragioni della sensualità del gusto.

CAVALIERI, Rosalia
2017-01-01

Abstract

Tra il gusto, il cibo e il piacere esiste un legame complesso che oltrepassa le necessità legate alla sopravvivenza, contribuendo al raggiungimento di quella felicità che è il fine ultimo cui tende l’uomo. Fonte di nutrimento, per il corpo come per la mente, e nel contempo di godimento, l’atto di gustare il cibo soddisfa tutti i sensi, accende la nostra vita emotiva (gratificandoci, appagandoci, consolandoci), stimola la nostra mente, promuove la socialità, gratifica il nostro senso estetico e sinestetico, sollecita la conversazione, crea talvolta godibili dipendenze, arricchendosi di significati diversi. Partendo da queste premesse, questo saggio, attingendo da fonti diverse, si propone di restituire al poliedrico piacere di gustare il suo vero valore, esplorandone le molteplici declinazioni, gli innumerevoli modi che ci siamo inventati per prolungare questo piacere, alla ricerca di gratificazioni del palato alternative a quelle offerte dalla natura. Un tema filosoficamente e antropologicamente interessante, specialmente per chi intende praticare una filosofia incarnata, fondata cioè sul corpo vivente e sensiente.
2017
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