L’obiettivo di questo saggio è provare a raccontare la condizione dell’afasico con un approccio “personalistico”, con uno stile che ricordi quello dello scienziato “romantico”, per usare un’espressione adottata da Alexander Lurija, il padre della neuropsicologia. Le afasie in genere sono oggetto di trattazioni clinico-specialistiche astratte, disincarnate e spersonalizzate dove la malattia è considerata un insieme di dati clinici comuni a più casi. Tralasciando dunque i dati clinici e neuropsicologici prodotti dalla “medicina basata sulle evidenze”, seppure importanti per comprendere i risvolti linguistici e cognitivi di questa condizione patologica, ci soffermeremo sulla fenomenologia dell’afasia e in particolare sull’ascolto dei suoi diretti testimoni, per cercare di comprendere com’è cambiata l’esistenza della persona a seguito della malattia. Riconoscere il valore dei vissuti patologici, superando un approccio riduzionista, astratto e distaccato alla malattia, consente di restituire alla persona quella complessità biologica, psicologica e sociale che le è propria.

Ferite del linguaggio. Un approccio "personalistico" alla comprensione dell'afasia.

Cavalieri, Rosalia
2017-01-01

Abstract

L’obiettivo di questo saggio è provare a raccontare la condizione dell’afasico con un approccio “personalistico”, con uno stile che ricordi quello dello scienziato “romantico”, per usare un’espressione adottata da Alexander Lurija, il padre della neuropsicologia. Le afasie in genere sono oggetto di trattazioni clinico-specialistiche astratte, disincarnate e spersonalizzate dove la malattia è considerata un insieme di dati clinici comuni a più casi. Tralasciando dunque i dati clinici e neuropsicologici prodotti dalla “medicina basata sulle evidenze”, seppure importanti per comprendere i risvolti linguistici e cognitivi di questa condizione patologica, ci soffermeremo sulla fenomenologia dell’afasia e in particolare sull’ascolto dei suoi diretti testimoni, per cercare di comprendere com’è cambiata l’esistenza della persona a seguito della malattia. Riconoscere il valore dei vissuti patologici, superando un approccio riduzionista, astratto e distaccato alla malattia, consente di restituire alla persona quella complessità biologica, psicologica e sociale che le è propria.
2017
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