Il presente lavoro si propone di approfondire la possibilità che una nozione più stabile di persona possa integrarsi come quella processuale e temporale che viene fornita dallo scetticismo e che si consolida nella nozione di Ens Successivum. L’esistenza di entità come le persone sembra essere così ineludibile per la nostra vita, da resistere a qualsiasi tentativo di scardinarla o decostruirla in una teoria puramente processuale e sequenzialista. Alla intuizione humeana della temporalità inafferrabile dell’Io, fatto di stadi circoscritti, si oppone l’intuizione, altrettanto forte, dell’ulteriorità della nostra soggettività. L’intuizione della stabilità dell’Io confligge con l’intuizione della volubilità e successione dei Sé. L’effetto che ha in noi questo conflitto è veramente peculiare in quanto entrambe le intuizioni sembrano valide allo stesso sguardo del senso comune. Non essendo possibile un ritorno a una idea di sostanza di tipo cartesiano e al dualismo separatista che la caratterizzava, si esplora una strategia più complessa per pervenire a definire la nozione di un Continuante Processuale che unisca il carattere della stabilità a quello della temporalità. Questa strategia assume la priorità della nozione di persona come derivante dall’integrazione di una analisi duplice che mostri la sua compattezza dall’esterno dell’analisi predicativa e delle interazioni tra esseri umani (Persona antecedit conscientiam) e il suo emergere dall’interno dell’esperienza fenomenica senza avere i caratteri di una illusione cognitiva (Persona sequitur conscientiam).

Soggetto e temporalità. Sulla possibilità di integrare due intuizioni contraddittorie sulla persona umana

andrea velardi
2017-01-01

Abstract

Il presente lavoro si propone di approfondire la possibilità che una nozione più stabile di persona possa integrarsi come quella processuale e temporale che viene fornita dallo scetticismo e che si consolida nella nozione di Ens Successivum. L’esistenza di entità come le persone sembra essere così ineludibile per la nostra vita, da resistere a qualsiasi tentativo di scardinarla o decostruirla in una teoria puramente processuale e sequenzialista. Alla intuizione humeana della temporalità inafferrabile dell’Io, fatto di stadi circoscritti, si oppone l’intuizione, altrettanto forte, dell’ulteriorità della nostra soggettività. L’intuizione della stabilità dell’Io confligge con l’intuizione della volubilità e successione dei Sé. L’effetto che ha in noi questo conflitto è veramente peculiare in quanto entrambe le intuizioni sembrano valide allo stesso sguardo del senso comune. Non essendo possibile un ritorno a una idea di sostanza di tipo cartesiano e al dualismo separatista che la caratterizzava, si esplora una strategia più complessa per pervenire a definire la nozione di un Continuante Processuale che unisca il carattere della stabilità a quello della temporalità. Questa strategia assume la priorità della nozione di persona come derivante dall’integrazione di una analisi duplice che mostri la sua compattezza dall’esterno dell’analisi predicativa e delle interazioni tra esseri umani (Persona antecedit conscientiam) e il suo emergere dall’interno dell’esperienza fenomenica senza avere i caratteri di una illusione cognitiva (Persona sequitur conscientiam).
2017
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