Le sindromi miasteniche congenite (CMS) sono un gruppo eterogeneo di malattie neuromuscolari rare (prevalenza stimata intorno a 1 su 500.000 in Europa - Hantai D. et al., Congenital Myasthenic Syndromes, in «Current Opinion in Neurology», 2004, 17, pp. 539-551) determinate da mutazioni a carico dei geni che codificano per varie proteine espresse a livello della giunzione neuromuscolare (GNM). Tali alterazioni modificano, attraverso uno o più meccanismi, il margine di sicurezza del potenziale della giunzione neuromuscolare che, in condizioni di normalità, ne garantisce il corretto funzionamento. Il margine di sicurezza della GNM è infatti definito come la differenza tra la depolarizzazione postsinaptica causata dal potenziale di placca e la depolarizzazione richiesta per attivare i canali postsinaptici del sodio voltaggio-dipendenti che determinano il propagarsi del potenziale d’azione nella fibra muscolare e dunque una efficace contrazione muscolare. L’ampiezza del potenziale di placca dipende dal numero di molecole di Acetilcolina (ACh) presenti in ciascuna vescicola sinaptica, dal numero di vescicole rilasciate nel vallo sinaptico e dall’efficacia delle molecole di ACh rilasciate. L’efficacia delle molecole di Acetilcolina è a sua volta garantita da un corretto funzionamento dei suoi recettori a livello della membrana post-sinaptica (AChR) e dalla presenza dell’enzima deputato allo smaltimento e alla ricaptazione a livello sinaptico delle molecole di ACh, l’acetilcolinesterasi. Nelle CMS l’equilibrio di questo complesso meccanismo a livello della GNM viene dunque modificato rendendo la trasmissione neuromuscolare inefficace e determinando, come effetto ultimo, debolezza muscolare di grado più o meno severo. Questa breve premessa è propedeutica alla comprensione dei meccanismi che stanno alla base di queste malattie e la loro classificazione.
Le sindromi miasteniche congenite
C. Rodolico
Primo
;BONANNO, CARMEN
2019-01-01
Abstract
Le sindromi miasteniche congenite (CMS) sono un gruppo eterogeneo di malattie neuromuscolari rare (prevalenza stimata intorno a 1 su 500.000 in Europa - Hantai D. et al., Congenital Myasthenic Syndromes, in «Current Opinion in Neurology», 2004, 17, pp. 539-551) determinate da mutazioni a carico dei geni che codificano per varie proteine espresse a livello della giunzione neuromuscolare (GNM). Tali alterazioni modificano, attraverso uno o più meccanismi, il margine di sicurezza del potenziale della giunzione neuromuscolare che, in condizioni di normalità, ne garantisce il corretto funzionamento. Il margine di sicurezza della GNM è infatti definito come la differenza tra la depolarizzazione postsinaptica causata dal potenziale di placca e la depolarizzazione richiesta per attivare i canali postsinaptici del sodio voltaggio-dipendenti che determinano il propagarsi del potenziale d’azione nella fibra muscolare e dunque una efficace contrazione muscolare. L’ampiezza del potenziale di placca dipende dal numero di molecole di Acetilcolina (ACh) presenti in ciascuna vescicola sinaptica, dal numero di vescicole rilasciate nel vallo sinaptico e dall’efficacia delle molecole di ACh rilasciate. L’efficacia delle molecole di Acetilcolina è a sua volta garantita da un corretto funzionamento dei suoi recettori a livello della membrana post-sinaptica (AChR) e dalla presenza dell’enzima deputato allo smaltimento e alla ricaptazione a livello sinaptico delle molecole di ACh, l’acetilcolinesterasi. Nelle CMS l’equilibrio di questo complesso meccanismo a livello della GNM viene dunque modificato rendendo la trasmissione neuromuscolare inefficace e determinando, come effetto ultimo, debolezza muscolare di grado più o meno severo. Questa breve premessa è propedeutica alla comprensione dei meccanismi che stanno alla base di queste malattie e la loro classificazione.File | Dimensione | Formato | |
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