Filosofia, arte e tecnica: da Benjamin al post-umano

L'articolo si propone di analizzare il rapporto tra filosofia, arte e tecnica. Il punto di partenza è la filosofia classica della tecnica della prima metà del XX secolo (Martin Heidegger ed Ernst Jünger); l'attenzione si sposta poi sul pensiero benjaminiano dell'arte e sulla riproducibilità tecnica dell'opera d'arte, che dischiude la dimensione della serialità estetica. La fotografia e le nuove forme di rappresentazione nella nostra era mediatica rivelano la dissoluzione dell'aura artistica e producono una crescente virtualizzazione della realtà. Infine discuterò criticamente la recente proposta di Roberto Marchesini di un'estetica postumanistica, che si basa sull'ibridazione dell'uomo attraverso il desiderio proiettivo e la coniugazione con l'alterità, in particolare nella forma di uno specifico sublime postumanistico. The paper aims to analyze the relationship between philosophy, art and technique. The starting point is the classical philosophy of technique of the first half of XX Century (Martin Heidegger and Ernst Jünger); the focus is then Benjamin’s thought of art and technical reproducibility of artwork, which uncloses the dimension of aesthetic seriality. The photography and the new forms of representation in our mediatic era reveal the dissolution of artistic aura and produce an increasing virtualization of reality. At the end I will critically discuss Roberto Marchesini’s recent proposal of a posthumanistic aesthetics, which is based on the hybridization of man through projective desire and conjugation with the otherness, particularly in the form of a specific posthumanistic sublime.