La storiografia degli ultimi decenni ha dimostrato un certo interesse verso le comunità valdesi che, nel corso del basso Medioevo, si erano stanziate nell’Italia meridionale, in particolare in Calabria e in Puglia. Oggi, grazie a una ricca produzione scientifica, la complessa evoluzione degli eventi che portarono alla drammatica repressione degli anni Sessanta del XVI secolo è ormai nota nelle sue numerose sfaccettature e, pertanto, le più recenti tendenze della ricerca storica sono volte a indagare altri aspetti meno conosciuti della presenza valdese, come i flussi migratori, i rapporti feudali e quelli con le altre popolazioni presenti sul territorio, nonché la vita delle comunità nel travagliato periodo successivo alle fasi più cruente delle stragi e dei processi. Quanto a questi ultimi, sembra essersi ormai sedimentata un’interpretazione storica, risalente alla metà del secolo scorso, secondo cui la repressione avvenuta in Puglia, grazie alla missione del padre gesuita Cristobal Rodriguez, sia stata piuttosto blanda, soprattutto se paragonata a quella calabrese. Lo scopo del presente contributo è di verificare la correttezza di tale assunto alla luce di alcuni documenti, a oggi inediti, rinvenuti nell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede.
La repressione del valdismo nel Meridione d’Italia nella seconda metà del XVI secolo. Una ricerca sul caso pugliese, in «Riforma e movimenti religiosi», 8 (2020), pp. 291-300.
Vincenzo Tedesco
Primo
2020-01-01
Abstract
La storiografia degli ultimi decenni ha dimostrato un certo interesse verso le comunità valdesi che, nel corso del basso Medioevo, si erano stanziate nell’Italia meridionale, in particolare in Calabria e in Puglia. Oggi, grazie a una ricca produzione scientifica, la complessa evoluzione degli eventi che portarono alla drammatica repressione degli anni Sessanta del XVI secolo è ormai nota nelle sue numerose sfaccettature e, pertanto, le più recenti tendenze della ricerca storica sono volte a indagare altri aspetti meno conosciuti della presenza valdese, come i flussi migratori, i rapporti feudali e quelli con le altre popolazioni presenti sul territorio, nonché la vita delle comunità nel travagliato periodo successivo alle fasi più cruente delle stragi e dei processi. Quanto a questi ultimi, sembra essersi ormai sedimentata un’interpretazione storica, risalente alla metà del secolo scorso, secondo cui la repressione avvenuta in Puglia, grazie alla missione del padre gesuita Cristobal Rodriguez, sia stata piuttosto blanda, soprattutto se paragonata a quella calabrese. Lo scopo del presente contributo è di verificare la correttezza di tale assunto alla luce di alcuni documenti, a oggi inediti, rinvenuti nell’Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede.Pubblicazioni consigliate
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