Il contributo si concentra sul contrasto interpretativo sorto con riferimento alla delimitazione della portata del requisito della dipendenza da trattamenti sanitari di sostegno vitale, richiesto, per poter ottenere assistenza a morire, dall’ordinanza n. 207/2018 nonché dalla sentenza n. 242/2019 della Corte costituzionale e recentemente ribadito con la sentenza n. 135/2024. Invero, il concetto di trattamento di sostegno vitale non risulta definibile in termini rigorosi né in ambito medico né a fortiori in quello giuridico. Così, posta l’ormai acquisita rilevanza normativa di tale concetto ai fini della possibilità di ricondurre o meno il caso concreto nel perimetro di non punibilità delineato dalla Consulta, è stata avviata un’indagine, considerando le varie letture che sono state date a tale requisito nell’ambito del dibattito dottrinale e dell’elaborazione giurisprudenziale, nell’ottica di individuare l’interpretazione che, in una logica conforme al principio di ragionevolezza, appaia maggiormente in linea con l’impianto assiologico su cui si regge il nostro ordinamento.
Aiuto medico a morire e dipendenza da trattamenti di sostegno vitale: verso una tutela ragionevole del diritto del malato a congedarsi dalla vita per liberarsi dal dolore
V. Bongiovanni
2024-01-01
Abstract
Il contributo si concentra sul contrasto interpretativo sorto con riferimento alla delimitazione della portata del requisito della dipendenza da trattamenti sanitari di sostegno vitale, richiesto, per poter ottenere assistenza a morire, dall’ordinanza n. 207/2018 nonché dalla sentenza n. 242/2019 della Corte costituzionale e recentemente ribadito con la sentenza n. 135/2024. Invero, il concetto di trattamento di sostegno vitale non risulta definibile in termini rigorosi né in ambito medico né a fortiori in quello giuridico. Così, posta l’ormai acquisita rilevanza normativa di tale concetto ai fini della possibilità di ricondurre o meno il caso concreto nel perimetro di non punibilità delineato dalla Consulta, è stata avviata un’indagine, considerando le varie letture che sono state date a tale requisito nell’ambito del dibattito dottrinale e dell’elaborazione giurisprudenziale, nell’ottica di individuare l’interpretazione che, in una logica conforme al principio di ragionevolezza, appaia maggiormente in linea con l’impianto assiologico su cui si regge il nostro ordinamento.Pubblicazioni consigliate
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