La progressiva salinizzazione del suolo, conseguenza dei cambiamenti climatici, è un fenomeno in crescita ed interessa principalmente l’area Mediterranea. Si stima che soltanto in Sicilia la diffusione dei terreni salini interessi 600.000 ha di terreno; il progressivo aumento della salinità mette a rischio le produzioni agricole e può determinarne un decadimento qualitativo. La presente ricerca rientra in un ampio progetto che mira a potenziare la produzione di quei vini tipici siciliani la cui qualità non risenta eccessivamente dell’aumento della salinizzazione. Lo scopo è quello di valutare come la salinità del suolo incida sulla qualità del vino “Nero d’Avola”, in termini di composizione chimica, composti volatili responsabili dell’aroma e caratteristiche sensoriali. Sono stati analizzati 48 campioni di vino ottenuti da uve “Nero d’Avola” prodotte un’azienda viticola ubicata nel comune di Santa Margherita Belice (AG) a 280m slm, è stato scelto un vigneto di Nero d’Avola, la cui caratteristica era quella di aver lungo i filari, che dall’alto vanno verso il basso, una salinità del terreno compresa tra 0,7dSm-1 e 7,6dSm-1. In funzione della salinità il vigneto è stato diviso in tre zone a bassa, media ed elevata salinità. Dal punto di vista viticolo sono stati effettuati diversi rilevamenti di campo che hanno interessato i parametri quantitativi e qualitativi delle uve, nonché alcuni aspetti del comportamento vegetativo delle piante. Le uve sono state vinificate presso la cantina “G. Dalmasso” di Marsala dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino; su vini sono stati sono stati determinati i parametri fisico-chimichi quali grado alcolico, pH, acidità titolabile, contenuto totali in flavonoidi, antocianine e polifenoli, secondo il Regolamento CEE n. 2676/90; i composti volatili responsabili dell’aroma tramite la tecnica SPME-GC-MS; è stata, quindi, condotta l’analisi sensoriale secondo le norme ISO 2009, 2003 e 1977. Tutti i dati sono stati elaborati statisticamente. I risultati dei rilievi viticoli hanno permesso di poter affermare che le piante si adattano alla salinità con un ridotto vigore vegetativo, una minore produttività. I dati chimici, in particolare quelli relativi al contenuto di composti volatili responsabili dell’aroma, ed i dati sensoriali, nel complesso considerati, dimostrano che un elevato contenuto di sali nel terreno del suolo non incide significativamente sulla qualità del Nero d’Avola; i vini infatti ottenuti da uve provenienti dalle zone ad elevata salinità (ECe dei primi 55cm 1,0dSm-1, da 55 a 105cm. 7,6dSm-1) da un punto di vista compositivo e sensoriale appaiono molto simili a quelli relativi alle zone a media salinità (ECe dei primi 55cm. 1,2dSm-1, da 55 a 105cm. 2,1dSm-1) considerata ottimale per lo sviluppo della vite.
Influenza della Salinità del Suolo sulle Caratteristiche Compositive e Sensoriali di Vini “Nero d’Avola”.
CONDURSO, CONCETTA;VERZERA, Antonella;TRIPODI, GIANLUCA;DIMA, GIOVANNA;SCACCO, ANTONIO
2012-01-01
Abstract
La progressiva salinizzazione del suolo, conseguenza dei cambiamenti climatici, è un fenomeno in crescita ed interessa principalmente l’area Mediterranea. Si stima che soltanto in Sicilia la diffusione dei terreni salini interessi 600.000 ha di terreno; il progressivo aumento della salinità mette a rischio le produzioni agricole e può determinarne un decadimento qualitativo. La presente ricerca rientra in un ampio progetto che mira a potenziare la produzione di quei vini tipici siciliani la cui qualità non risenta eccessivamente dell’aumento della salinizzazione. Lo scopo è quello di valutare come la salinità del suolo incida sulla qualità del vino “Nero d’Avola”, in termini di composizione chimica, composti volatili responsabili dell’aroma e caratteristiche sensoriali. Sono stati analizzati 48 campioni di vino ottenuti da uve “Nero d’Avola” prodotte un’azienda viticola ubicata nel comune di Santa Margherita Belice (AG) a 280m slm, è stato scelto un vigneto di Nero d’Avola, la cui caratteristica era quella di aver lungo i filari, che dall’alto vanno verso il basso, una salinità del terreno compresa tra 0,7dSm-1 e 7,6dSm-1. In funzione della salinità il vigneto è stato diviso in tre zone a bassa, media ed elevata salinità. Dal punto di vista viticolo sono stati effettuati diversi rilevamenti di campo che hanno interessato i parametri quantitativi e qualitativi delle uve, nonché alcuni aspetti del comportamento vegetativo delle piante. Le uve sono state vinificate presso la cantina “G. Dalmasso” di Marsala dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino; su vini sono stati sono stati determinati i parametri fisico-chimichi quali grado alcolico, pH, acidità titolabile, contenuto totali in flavonoidi, antocianine e polifenoli, secondo il Regolamento CEE n. 2676/90; i composti volatili responsabili dell’aroma tramite la tecnica SPME-GC-MS; è stata, quindi, condotta l’analisi sensoriale secondo le norme ISO 2009, 2003 e 1977. Tutti i dati sono stati elaborati statisticamente. I risultati dei rilievi viticoli hanno permesso di poter affermare che le piante si adattano alla salinità con un ridotto vigore vegetativo, una minore produttività. I dati chimici, in particolare quelli relativi al contenuto di composti volatili responsabili dell’aroma, ed i dati sensoriali, nel complesso considerati, dimostrano che un elevato contenuto di sali nel terreno del suolo non incide significativamente sulla qualità del Nero d’Avola; i vini infatti ottenuti da uve provenienti dalle zone ad elevata salinità (ECe dei primi 55cm 1,0dSm-1, da 55 a 105cm. 7,6dSm-1) da un punto di vista compositivo e sensoriale appaiono molto simili a quelli relativi alle zone a media salinità (ECe dei primi 55cm. 1,2dSm-1, da 55 a 105cm. 2,1dSm-1) considerata ottimale per lo sviluppo della vite.Pubblicazioni consigliate
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