Il Maiorchino è un formaggio storico Siciliano a pasta dura, ottenuto da latte intero crudo ovino e caprino, un tempo misto anche a latte bovino, inserito nell’Elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Da tempo l’obiettivo per il Maiorchino è il riconoscimento DOP; pertanto, scopo del lavoro è stato quello di contribuire alla definizione del profilo organolettico di questo formaggio tramite l’utilizzo dei sensi artificiali. Sono stati analizzati 3 lotti di formaggio Maiorchino, stagionato 10 mesi, ottenuti con 3 diverse combinazioni di latte crudo: gruppo A con latte misto caprino/ovino -70:30; gruppo B con latte bovino/caprino/ovino - 20:40:40; gruppo C con latte caprino/ovino - 50:50. I campioni sono stati sottoposti ad analisi sensoriale strumentale utilizzando occhio, naso e lingua elettronici. I risultati ottenuti da ciascuno strumento sono stati combinati applicando una low-level data-fusion per la costruzione di un nuovo data set comprensivo delle risposte sensoriali in termini di colore, profilo volatile e gustativo. Successivamente, il nuovo data set è stato sottoposto a PCA. I 3 gruppi appaiono nettamente separati nello spazio bidimensionale in relazione al latte utilizzato per la caseificazione. L’indice di discriminazione è del 98% e le prime due componenti (PC1 e PC2) rappresentano il 99,9% della varianza totale. Il gruppo A, con la maggiore percentuale di latte caprino, è caratterizzato da colori più chiari e, per quanto riguarda il profilo volatile, è identificato dai sensori LY2/G e LY2/gCTL rispondenti principalmente agli acidi grassi a catena corta. In merito al profilo gustativo, invece, le risposte dei sensori ANS, CTS e SCS, rispondenti rispettivamente all’umami, al salato e all’amaro, hanno individuato, in ordine di intensità, prima il gruppo B, poi il C e in ultimo il gruppo A. I risultati evidenziano l’utilità dei sensi artificiali in un percorso a supporto del raggiungimento del riconoscimento DOP. Sarà necessaria una validazione sensoriale dei dati strumentali acquisiti.

Panel strumentale per la definizione del profilo sensoriale di formaggio Maiorchino prodotto con differenti tipi di latte.

Aliquo’ Doriana;Chiofalo Vincenzo;Accetta Francesca;Di Rosa Ambra Rita
2022-01-01

Abstract

Il Maiorchino è un formaggio storico Siciliano a pasta dura, ottenuto da latte intero crudo ovino e caprino, un tempo misto anche a latte bovino, inserito nell’Elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT) dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Da tempo l’obiettivo per il Maiorchino è il riconoscimento DOP; pertanto, scopo del lavoro è stato quello di contribuire alla definizione del profilo organolettico di questo formaggio tramite l’utilizzo dei sensi artificiali. Sono stati analizzati 3 lotti di formaggio Maiorchino, stagionato 10 mesi, ottenuti con 3 diverse combinazioni di latte crudo: gruppo A con latte misto caprino/ovino -70:30; gruppo B con latte bovino/caprino/ovino - 20:40:40; gruppo C con latte caprino/ovino - 50:50. I campioni sono stati sottoposti ad analisi sensoriale strumentale utilizzando occhio, naso e lingua elettronici. I risultati ottenuti da ciascuno strumento sono stati combinati applicando una low-level data-fusion per la costruzione di un nuovo data set comprensivo delle risposte sensoriali in termini di colore, profilo volatile e gustativo. Successivamente, il nuovo data set è stato sottoposto a PCA. I 3 gruppi appaiono nettamente separati nello spazio bidimensionale in relazione al latte utilizzato per la caseificazione. L’indice di discriminazione è del 98% e le prime due componenti (PC1 e PC2) rappresentano il 99,9% della varianza totale. Il gruppo A, con la maggiore percentuale di latte caprino, è caratterizzato da colori più chiari e, per quanto riguarda il profilo volatile, è identificato dai sensori LY2/G e LY2/gCTL rispondenti principalmente agli acidi grassi a catena corta. In merito al profilo gustativo, invece, le risposte dei sensori ANS, CTS e SCS, rispondenti rispettivamente all’umami, al salato e all’amaro, hanno individuato, in ordine di intensità, prima il gruppo B, poi il C e in ultimo il gruppo A. I risultati evidenziano l’utilità dei sensi artificiali in un percorso a supporto del raggiungimento del riconoscimento DOP. Sarà necessaria una validazione sensoriale dei dati strumentali acquisiti.
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